venerdì 23 novembre 2007

storia di trieste periodo romano

LE GUERRE DI ROMA CONTRO GLI ISTRI
Con gli Istri invece la relazione fu più definita, almeno per ciò che riguarda l'assodata ostilità esistente.Complessità, va subito evidenziato, non tanto nella ricostruzione delle iniziali ostilità, quanto sulle motivazioni che condussero alla fine di queste e all'acquisizione da parte istriana dello status di colonia. Roma condusse nei confronti degli Istri due guerre. La prima fra il 221 e il 220, la seconda tra il 178 e il 177 a. C. Sul primo fatto bellico non vi sono descrizioni accurate quanto sul secondo. La scarsità di prove di qualsivoglia natura può affidare ogni ricostruzione solamente a delle ipotesi più o meno realistiche.Sul secondo evento bellico invece i particolari sono maggiori. Le motivazioni possono essere ricondotte a quella lotta alla pirateria, che gli Istri avevano esercitato sulle coste e contro le navi romane. Motivazione che starebbe alla base anche del primo conflitto. Per quanto riguarda la pirateria degli Istri va segnalato, come questa attività, a cui in epoca moderna si è voluto conferire una funzione pressoché negativa, per l'epoca almeno agli occhi degli Istri rappresentasse un atto di vero e proprio eroismo.Sulla seconda guerra contro gli Istri, le ricostruzioni sono affidate alla ricostruzione dello stroico latino Tito Livio, sulla cui attendibilità soprattutto per ciò che concerne i caratteri geografici delle vicende narrate, taluni dubitano. Risultano però alla fine essere l'unico riferimento su cui azzardare qualsivoglia ricostruzione storica. Nell'ambito del conflitto del 178-177, maggiori particolari vennero forniti dallo storico romano, soprattutto per ciò che concernette la battaglia del Timavo vinta dai Romani. A questa generosità di particolari si oppone una povertà di riferimenti che invece sono dati per il secondo anno di guerra. Su questa differenza si possono formulare ipotesi, tra cui non può essere escluso oltre all'utilizzo di una diversa fonte, anche ragioni di real politik tendenti a celare probabili comportamenti scorretti di Roma nella conclusione di un conflitto che venne portato a termine: vuoi con la diplomazia o forse con l'uso della forza, o con probabili tradimenti di eventuali accordi stipulati.In proposito sembrerebbe che il Console Vulsone, ansioso di concludere il conflitto prima dell'arrivo del Console Pulcher, avesse dato ordine ai suoi di uccidere tutti i capi istriani, che puntualmente vennero giustiziati dopo flagellazione e di vendere tutti i sopravvissuti al fine di accrescere il bottino di guerra. L'Istria rimase comunque, con ogni probabilità indipendente, tanto è vero che qualche anno più tardi su richiesta di Aquileia, vennero inviati da Roma rinforzi a difesa contro gli Istri, evidentemente ancora in grado di nuocere.Nonostante Roma avesse usato il pugno di ferro per fiaccare la resistenza istriana, il Console Vulsone,infatti aveva ordinato di uccidere tutti e di non fare prigionieri perché fosse di esempio per i sopravvissuti. Lo stesso re Epulo scelse la via del suicidio. Gli altri capi vennero decapitati dopo aver subito la flagellazione, mentre gli altri soldati sopravvissuti vennero venduti insieme alla cittadinanza arricchendo il bottino di guerra romano. conosciuto il destino dei suoi soldati. Una delle ragioni per cui T. Livio sorvola su questi particolari, potrebbero essere le gelosie esistenti fra Vulsone appunto e il Console Pulcher, di cui si voleva anticipare l'arrivo con la vittoria definitiva sull'Istria.A questa conseguì una gestione molto dura da parte di Roma, con una rigorosa politica fiscale che certo non rese più graditi i nuovi dominatori. Gli Istri quindi attendevano solo il momento propizio per ribellarsi.

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